I bambini di oggi si muovono poco, non giocano più all’esterno nei cortili e passano molte ore in luoghi chiusi.
La vita sedentaria, l’alimentazione ipercalorica favoriscono l’obesità, le malattie cardiovascolari e le problematiche ortopediche relative al sovrappeso, pertanto i bambini devono essere stimolati precocemente a praticare un’attività motoria.
Lo sport aiuta a mantenere un adeguato peso corporeo ma è anche una scuola di vita. Stimola ad impegnarsi per perseguire un obiettivo, a rispettare le regole, ad interagire con gli altri, a rispettare l’avversario, a gioire per le vittorie e ad accettare le sconfitte.
Lo sport è riconosciuto dalle Nazioni Unite come diritto fondamentale del bambino tanto che nell’articolo 31 della Costituzione dei diritti dell’Infanzia si afferma che “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica …”
Proponiamo un calendario delle attività motoria a seconda dell’età, tenendo presente che soprattutto nei primi anni di vita l’attività fisica deve assumere un carattere di gioco e appena possibile di condivisione, con gli sport di squadra:
5 mesi: attività sul tappeto, a gattoni
9-12 mesi: acquaticità, nuoto con un genitore ed istruttore qualificato
3-4 anni: nuoto, giocosport (miniginnastica libera, miniciclismo, miniatletica)
5-6 anni: minicalcio, minivolley, minibasket, minitennis, minipattinaggio
8 anni : scuola calcio (pulcini, esordienti), scuola basket, scuola vela, scuola sci, scuola tennis, scuola equitazione, judo, baseball.
Nei primi mesi di vita sono i genitori e magari i nonni che stimolano il bambino nel gioco e lo guidano verso attività sempre più complesse e interattive.
Negli anni successivi, quando il bambino inizierà a praticare uno sport in una struttura, ai genitori è consigliato seguire il bambino nelle sue attività in modo discreto, collaborando con l’istruttore senza volersi sostituire a lui.
Sarà utile nei limiti del possibile scegliere il tipo di attività che il bambino preferisce per poter potenziare le sue capacità ed inclinazioni.
Non esistono quasi mai controindicazioni all’attività fisica.
Per le attività ludico-motorie, poiché sono a basso impegno cardiovascolare, non sono necessari visite o esami particolari, mentre un elettrocardiogramma è richiesto ogni anno per gli sport non agonistici.
In caso di agonismo la visita medica deve essere effettuata da un medico sportivo e corredata, dove necessario, da esami più approfonditi.
Un bambino che impara ad amare lo sport, sarà un adulto in migliori condizioni psicofisiche che continuerà a praticare attività fisica e a seguire una corretta alimentazione. Ai genitori, alla scuola, alla società civile il compito di favorire, supportare e incentivare lo sport e la sana competizione, per avere generazioni future in buona salute fisica e psichica.