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Non posso respirare! Che fare per il “naso chiuso”

Posted by Dott.ssa Tamburro

L’ostruzione nasale, il “naso chiuso“, è sicuramente uno dei fastidi di cui si lamenta spesso il paziente.

Se pensiamo al neonato,  i genitori di frequente riferiscono che il piccolo ” non respira bene”, che forse ha il raffreddore e fa rumore quando dorme.

I bambini in età scolare e prescolare  sono affetti spesso da ostruzione nasale con tosse associata,  naso che cola e  difficoltà a dormire .

I fanciulli e adolescenti possono avere la rinite allergica, gli adulti ipertrofia dei turbinati, rinite allergica, deviazione del setto nasale.

Come orientarsi?

In primo luogo bisogna fare una distinzione per fasce di età.

Come già detto, spesso il neonato sembra non respirare bene e quasi sempre ciò è  dovuto alla conformazione delle ossa della faccia, allo schiacciamento della radice del naso che riduce il passaggio dell’aria. Si creano degli impedimenti al passaggio dell’aria associate e piccole quantità di muco che danno la sensazione di un respiro a “porcellino”.

I genitori sono invitati ad effettuare una buona pulizia delle prime vie aeree con l’utilizzo di soluzione fisiologica o dispositivi spray che permettono di liberare il naso , in particolar modo prima delle poppate per far in modo che il neonato riesca a succhiare meglio.

Una buona notizia è che, con il passare dei mesi, la conformazione del viso cambia e questo problema si risolve.

Più raramente un rigurgito o un reflusso fisiologico possono essere responsabili di tosse stizzosa o di ostruzione. Quasi mai un lattante è affetto da rinite allergica! I sintomi di allergia a quest’età sono altri!

Un video realizzato all’istituto Gaslini di Genova spiega in modo esaustivo come effettuare il lavaggio nasale (https://www.youtube.com/watch?v=nFSY6A_lPTo ).

Nel bambino intorno ai 3 -4 anni si può iniziare a manifestare ipertrofia adenoidea e tonsillare e da questo momento in poi è necessario distinguere questa condizione da una eventuale allergia.

L’ipertrofia adenotonsillare mette a dura prova il bambino e la sua famiglia. Il piccolo ha difficoltà a respirare di giorno ma soprattutto di notte, ha molto spesso la tosse e in qualche caso presenta un difetto dell’udito.

Spesso il ristagno del muco nasale gli fa assumere un colore verdognolo con infezione sovrapposta e la possibilità di avere otiti.

Per provare a ridurre il volume delle adenoidi si utilizzano prevalentemente antinfiammatori e molta pulizia delle fosse nasali, utilizzando stumenti detti  “device”, come le forcine nasali, il rinowash o siringhe che si chiamano atomizzatori. La via orale va riservata a casi selezionati.

Il pediatra, eventualmente insieme all’otorino, potrà indirizzare i genitori sulla diagnosi e sulla terapia.

Approfittiamo di questa sede per affermare che oramai non si sottopongono più così frequentemente i pazienti ad intervento chirurgico di asportazione di adenoidi e tonsille, se non in casi veramente particolari.

Nel paziente in età scolare l’allergia la fa da padrone, soprattutto quando l’ostruzione nasale si manifesta in alcuni periodi dell’anno o si accompagna ad altri sintomi quali la congiuntivite o l’asma. In questa fase sarà opportuno iniziare ad indagare le possibili cause, partendo sicuramente dai Prick Test, prove cutanee per l’allergia, seguite da ulteriori approfondimenti se queste dessero risultato negativo o dubbio.

Dall‘adolescenza fino all’età adulta è necessario differenziare l’allergia da altre patologie, tra cui l’ipertrofia dei turbinati nasali, la poliposi nasale, la rinite vasomotoria, le deviazioni del setto nasale.

In un panorama così’ vasto è necessario avere comunque punti di riferimento per poter gestire più’ facilmente le informazioni che spesso amici e conoscenti vogliono dare, affidandoci al pediatra o all’otorino.